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"IN NOME DEL POPOLO MERIDIONALE"         

  

 

 

 

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L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

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I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
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BLOC (El BLOC Nacionalista Valencià:partito nazionalista progressista Valenziano)

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di Lerro Giorgio

 

 

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Fermiamo lo scempio in Basilicata dove si potrebbe destinare fino al 70% del territorio regionale allo sfruttamento petrolifero. Serve una mobilitazione permanente delle popolazioni meridionali contro questa violenza dello stato italiano che continua a considerare il Mezzogiorno solo una colonia da spremere e che ha consegnato i nostri territori alle compagnie petrolifere

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Video "Un Altro Sud c'è". Rassegna di immagini del Sud stereotipato della criminalità e del degrado contrapposto al Sud positivo, della gente perbene, degli eroi, della cultura, dell'arte, della Storia di un popolo che è stato Nazione per otto secoli.

   
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Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

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 RIFONDAZIONE SUD    
Luogo: BlogsL'ALTRO SUD    
Inviato da: 242658@aruba.it 14/11/2012 19.53

RIFONDAZIONE SUD

di Antonio Gentile

 "S'alza il vento finalmente. Pian piano l'antica nave riprende il mare".

Da qualche decennio si sta realizzando in Italia un vasto processo di trasformazione profonda della cultura meridionale. Una lunga stagione di studi, di ricerche, di dibattiti guarda, ormai, al Sud come al proprio oggetto privilegiato di riflessione e di elaborazione. Un mutamento non tanto nel senso comune nazionale, quanto, in quello che si riscontra in molti ambiti culturali: cambia l'atteggiamento della ricerca storica e delle scienze sociali e, quindi, la valutazione del posto e del ruolo del Meridione nella vicenda contemporanea.

Si sviluppa e si afferma una nuova tendenza nel fare storia, sociologia, economia, scienza del territorio; un nuovo atteggiamento che mette in rilievo tutta la falsità e la parzialità di una tradizione di studi precedenti e, con essa, l'insostenibilità intellettuale, politica e scientifica di una posizione deprecabile che identificava il Mezzogiorno d'Italia con una specie di terra della disperazione.

E' in atto, dunque, un processo di "rifondazione" e di "legittimazione" del Sud che passa attraverso il recupero della sua storia e della sua funzione negli attuali scenari mondiali.

Per circa un secolo e mezzo la responsabilità dell'involuzione politico-civile del Meridione è stata attribuita alla sua matrice culturale originaria, al suo ethos primordiale che non si è "piegato" alla modernizzazione che veniva imposta da altri. Ma la "nuova primavera" del Mezzogiorno – che noi de L'Altro Sud sosteniamo attivamente – sta oggi minando alla radice ogni verità a senso unico, ogni certezza irremovibile.

Il "giudice sublime" che biasimava e condannava il Sud per le sue colpe ha, oggi, perso credibilità e sacralità. La cosiddetta modernizzazione capitalistica, che indicava la strada obbligata da seguire a tutte le società, non ha più modelli validi da offrire: nel grande processo di civilizzazione e di riorganizzazione della vita sociale e statale ha perso ogni limite e misura.

La distruzione della vecchia società precapitalistica e dei suoi valori comunitari è stata contenuta in passato con un ampio processo di sostituzione (stato sociale) che ha limitato la perdita dei legami collettivi e che ha permesso alla politica di tenere sotto controllo l'economia. Ma, oggi, la crescita della new economy globalizzante sembra volersi liberare d'ogni vincolo con la società civile e vuole sempre più gestirsi da sola.

Un mondo senza più valori umani si autoregola sulla base di semplici rapporti di scambi. L'accrescimento dei beni materiali produce sempre più una nuova precarietà e subalternità del lavoro umano, la riduzione di ogni garanzia e la messa in opera di comportamenti individuali sempre più accelerati ed ispirati alla competizione.

Ed è qui, in questo limite invalicabile della modernizzazione capitalistica, della consapevolezza del suo fallimento che si afferma il "nostro pensiero": l'alternativa Sud. Se ci si vuole liberare dal fanatismo dell'economia, del profitto aziendale, dell'ossessione progettuale, della meccanicizzazione della natura che dominano al Nord, la riscoperta dei valori del Sud, del Mediterraneo possono offrire una dimensione di "misura" e di vita non ostaggio della tecnica e della logica del ricavo.

Nel postmoderno, dunque, lo "stile" del Sud trova spazio, si libera dal giudizio "esclusivamente ostile" degli altri e rilancia la rivoluzione della sua appartenenza mediterranea, del suo clima, della sua solidarietà, dei suoi colori, del suo mare, della sua appartenenza greca.

Una "nuova primavera" nella quale il Mezzogiorno rifiuta di essere solo giudicato ma pretende anche di giudicare e di insegnare agli altri che vi sono valori diversi oltre il profitto e l'ipertecnicizzazione di massa.

Pensare Sud, infine, non vuol dire solo liberarsi del "giudizio paralizzante" dei Nord, che ci hanno imposto modelli di cultura che non ci appartengono, ma anche impedire che il "pensiero unico" cancelli definitivamente un mondo caratterizzato da più culture e da più forme di vita. E' il momento della rivoluzione culturale, della non accettazione passiva. E' il momento di riprenderci il nostro spazio vitale, magari al fianco del popolo greco.  

 

©Nuovi Orizzonti

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Commenti (11)   Aggiungi Commento
Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Peppe Massari a 15/11/2012 12.13
Il mio orgoglio di essere meridionale si rafforza quando leggo certe cose. Esistono realtà come le vostre che con la loro autorevolezza culturale mettono nell'angolo il becerume nordista, una rivoluzione culturale non può che nascere da laboratori di idee come il vostro.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Pasquale a 15/11/2012 15.31
Questa parte dell'articolo di Antonio Gentile "Un mondo senza più valori umani si autoregola sulla base di semplici rapporti di scambi. L'accrescimento dei beni materiali produce sempre più una nuova precarietà e subalternità del lavoro umano, la riduzione di ogni garanzia e la messa in opera di comportamenti individuali sempre più accelerati ed ispirati alla competizione" descrive bene il meccanismo di precarietà che sta coinvolgendo mezzo mondo ed in particolare il Meridione. Per me che vivo l'umiliazione di essere precario non credo che ci sia molta speranza essendo un fenomeno globale. Forse la consapevolezza di queste dinamiche potrà risvegliare i popoli, ma bisogna parlarne tanto. Bene fate a diffondere queste cose, avete una filosofia politica molto coinvolgente. <br><br>

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Oreste Piantedosi a 15/11/2012 16.56
Da quanto emerge dai dati sul Mezzogiorno si evidenzia la drammaticità della situazione economica del Paese ed in particolare del Sud. Con le politiche irresponsabili di Berlusconi e di Monti, il Sud Italia è già finito nella condizione della Grecia. Un governo che ci racconta ogni giorno che sta salvando l’Italia, in realtà con le politiche di austerità e coi tagli sta aggravando la crisi e demolendo l’economia italiana, a partire dal Sud. Ci troviamo così di fronte alla deindustrializzazione del Paese: Monti ci ha portato nel baratro ed è necessario uscirne rovesciando queste politiche e mettendo al centro un piano pubblico per l’occupazione, per la tassazione delle grandi ricchezze e per l'equità sociale e regionale.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da NIX a 15/11/2012 17.29
Finalmente si vola alto. Basta con la rincorsa sfrenata al profitto che impoverisce la vita della gente. Esiste altro rispetto ai miserevoli interessi di chi governa le economie del mondo. E' ora di invocare una maggiore giustizia sociale ed un freno allo sfruttamento dissennato delle risorse. Il mondo lo abbiamo in prestito e abbiamo il dovere di restituirlo intatto. E' ora di lanciare una nuova sfida in cui un meridione rinnovato propone una ricetta originale che punti al reale benessere delle persone ed alla restituzione delle dignità compromessa.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Susy a 15/11/2012 17.37
Ragazzi siete veramente fortissimi. Porca miseria ma dove eravate, ora però tocca a voi....... Bacini

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Lucia a 16/11/2012 15.42
Non dimentichiamo che quello del sud è un pensiero relazionale, nemico della passività, e dell’autoindulgenza. Sbagliano quei meridionalisti che assolvono il meridione dalle sue colpe e dalle sue responsabilità. Nulla sarebbe potuto succedere nel sud senza la complicità sciagurata della sua classe dirigente locale e del menefreghismo dei suoi abitanti che ha generato connivenza con la criminalità organizzata e comportamenti di alta inciviltà. Dice bene Antonio quando invita alla rivoluzione culturale, unica possibilità di reale trasformazione. Sbagliano invece tutti quelli che si abbandonano ad una rivendicazione acritica e unicamente celebrativa.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da IN MOVIMENTO a 16/11/2012 19.40
La regione Veneto sostiene che la cura anticancro è troppo costosa e tolgono il farmaco salvavita alle over 65, si arrangino pure con medicine di pochi soldi e tossiche. Questa gente sono peggio dei nazisti, meglio sono delle merde. Avete proprio ragione il Sud è una alternativa e bisogna libersi dei modelli culturali del nord.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Luca a 17/11/2012 18.20
Il Mezzogiorno, è stato aggredito contemporaneamente, e da più parti, da fermenti incalzanti di trasformazione, ma ha costituito un luogo di resistenza alla modernizzazione forzata. Quindi, non il particolare modo d'essere del popolo "napoletano", ma il tentativo diffuso d'annientarne la personalità e di dissolverne l'eredità ha innescato un processo di alienazione culturale, mentre il progressivo venir meno dei punti di riferimento sociali e istituzionali ha aperto la strada allo sviluppo della criminalità organizzata, la cui forza non è il radicamento nel Mezzogiorno - dove tutt'al più ha riattivato i circuiti classici della delinquenza locale, ampliandone le cerchie - ma l'incontro con fenomeni nuovi e poco "meridionali", come il commercio internazionale di droga e d'armi e la lotta per il controllo di enormi risorse finanziarie.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Piramide a 17/11/2012 19.15
In riferimento alla Riunione Nazionale dei Movimenti Meridionalisti, tenutasi a Napoli mesi fa, invito Gentile a indagare su legami con un certo passato quando venne fondato un nuovo movimento denominato "Unione Mediterranea", alla presenza – fra gli altri – in rappresentanza dei rispettivi movimenti di: Orsini Domenico (Movimento Autonomo del Lazio), Belmonte Vincenzo (Movimento Autonomo Lucano), Donnici Beniamino (Movimento Calabria Libera), Dell'Omo Antonino (Lega Italia Federale di Bari), Gabbianelli Giancarlo (Movimento Sociale per Viterbo), Tempesta Stefano (Italia Federale Lazio), Tempesta Biagio (Movimento Abruzzo Libero), Strano Antonino (Movimento Sicilia Libera).Nel corso dei lavori venne eletto Presidente della Convenzione l'On. Staiti di Cuddia, già aderente al M.S.I. e ad Alternativa Nazional Popolare (la formazione che faceva prima riferimento a Stefano Delle Chiaie).

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da valentino parlato a 19/11/2012 19.52
Le crisi economiche sono portatrici di nuove idee e nuovi modelli di sviluppo, il mezzogiorno italiano e i paesi del mediterraneo meridionale devono riflettere prima di rincorrere l'economia basata sul consumismo frenato, sul cibo spazzatura, sulla tolleranza alle truffe di ogni genere che incrementano il pil nazionale.<br>Come ho già scritto in altro commento bisogna chiedere ausilio all'informazione scientifica nel progettarane nuovi modelli di vita.

Re: RIFONDAZIONE SUD    Da Massimo Colonna a 25/11/2012 17.54
Sono perfettamente d'accordo, la modernizzazione capitalistica non ha più modelli da offrire e forse il Sud può essere un'alternativa. Vorrei inoltre sapere se l'autore di questo post ha fatto recenti pubblicazioni, sarei interessato possederle. Saluti


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Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
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