Tuesday, October 08, 2024   ::  
      

"IN NOME DEL POPOLO MERIDIONALE"         

  

 

 

 

Manifesto EFA per le Elezioni europee 2019

 

 

 http://www.e-f-a.org/home/

 

L'Altro Sud-UDS già membro  del Partito europeo dell'EFA (European Free Alliance) e dell'APL(Alleanza dei Popoli liberi). Aderisce al gruppo dei partiti autonomisti nazionali per un "Patto di Autogoverno". Collabora con l'Istituto Internazionale per il Regionalismo e il Federalismo presso Monaco di Baviera 

Video

L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

Per ricevere informazioni sulle nostre iniziative e per lasciare commenti sul Forum , Vi chiediamo di iscriverVi al sito e lasciare il Vostro indirizzo e mail, cliccando qui.  Scrivete, com'è diventato di abitudine,  direttamente le Vostre valutazioni e idee nei commenti agli articoli del Blog. Per qualunque informazione o contatto scrivi al seguente indirizzo: laltrosud@laltrosud  

 

Seguici su facebook

 

CALABRIA NEL CUORE

ABRUZZO NEL CUORE

CAMPANIA NEL CUORE

SICILIA NEL CUORE

LA PUGLIA NEL CUORE 

LUCANIA NEL CUORE 

SARDEGNA NEL CUORE  

  

 

 

   
 Print   
 La bustina suddista    
   
 Print   
 BELSUD news    

L'Altro Sud riporta Le Due Sicilie in Europa (vedi il filmato)

I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
 Print   
 Siti di riferimento collegati    

 APL (Alleanza Libera dei Popoli)

  EFA  (European Free Alliance)

Esquerra  (Esquerra Republicana de Catalunya:partito nazionalista progressista Catalano)

BNG (Bloque Nacionalista Galego:partito nazionalista progressista Galiziano)

BLOC (El BLOC Nacionalista Valencià:partito nazionalista progressista Valenziano)

SNP (Scottish National Party: partito nazionalista progressista Scozzese) 

di Lerro Giorgio

 

 

"STEFANO" Prodotti di alta qualità

   

 _______________________________

VIDEO 

Fermiamo lo scempio in Basilicata dove si potrebbe destinare fino al 70% del territorio regionale allo sfruttamento petrolifero. Serve una mobilitazione permanente delle popolazioni meridionali contro questa violenza dello stato italiano che continua a considerare il Mezzogiorno solo una colonia da spremere e che ha consegnato i nostri territori alle compagnie petrolifere

 ORA E' TEMPO DI REAGIRE!

   
 Print   
 Video    

Video "Un Altro Sud c'è". Rassegna di immagini del Sud stereotipato della criminalità e del degrado contrapposto al Sud positivo, della gente perbene, degli eroi, della cultura, dell'arte, della Storia di un popolo che è stato Nazione per otto secoli.

   
 Print   
 LIBERA    

L'ALTRO SUD aderisce a

   
 Print   
 Traditional Minorities    

 

 

Mission

"United in diversity", states the European Union. The European Parliament needs to guarantee that we live up to that statement and defend our diversity, a diversity which is best measured by the well being of Europe’s national and linguistic minorities.

Role of the Intergroup
The Intergroup serves as an open forum for exchanging ideas and views on the situation and future of traditional minorities, national communities and languages. In order to promote awareness and understanding of minority issues in Europe, the Intergroup serves as a meeting point for political groups, European institutions, non-governmental organisations and minority representatives. 
   
 Print   
      

 

Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

coordinamento.nazionale@laltrosud.it 

   
 Print   
 VIVI IL SUD    

ORA PENSIAMO A NOI. Diamo forza alle nostre realtà produttive.

Dei prodotti che i cittadini meridionali acquistano, solo il 6% è made in Sud. Un consumo più consapevole potrebbe ribaltare il destino della nostra terra.

Ti invitiamo a comprare, dove è possibile, prodotti del nostro Sud o fare una vacanza nelle nostre bellissime regioni. Inviaci il tuo nome, costruiremo insieme, con orgoglio, un grande esercito di cittadini che, amando la propria comunità, scende in campo concretamente per difendere l'occupazione e la ricchezza di tutto il Mezzogiorno. 

Inviaci la tua adesione a:

laltrosud@laltrosud.it

   
 Print   
 VIDEO    

Intervista ad Antonio Gentile (presidente L'ALTRO SUD)

   
 Print   
      

 

l'Altro Sud - Uds è anche su

Per accedere alle pagine di Facebook bisogna essere registrati. Chi è interessato, può farlo cliccando qui.

Gruppi su facebook promossi da l'Altro Sud-Uds:

L'ALTRO SUD!

Salviamo lo stabilimento FIAT di Pomigliano d'Arco

Forza Napoli...in tutti i sensi!

Caserta non è solo camorra e "monnezza"

 Ci bastava Caligola a fare senatori i cavalli!

   
 Print   
 UsersOnline    
Membership Membership:
Latest New User Latest: WendellEmert
New Today New Today: 0
New Yesterday New Yesterday: 0
User Count Overall: 50206

People Online People Online:
Visitors Visitors: 39
Members Members: 0
Total Total: 39

Online Now Online Now:
   
 Print   
 New_Blog    
You must be logged in and have permission to create or edit a blog.
   
 Print   
 Blog_List    
   
 Print   
 L'ITALIA CHE NON C'E'    
Location: BlogsL'ALTRO SUD    
Posted by: 242658@aruba.it 25/04/2015 0.37

L'ITALIA CHE NON C'E'

di Nicola Perrini

    Una parte dell’Italia non esiste. Il Meridione non ha infatti strade, autostrade, linee ferroviarie ed aeroporti minimamente paragonabili agli standard europei, non ha un sistema produttivo proporzionale alla sua estensione e popolazione, ma acquista in larga parte i beni dall’industria del Nord. Non ha propri importatori dei beni extranazionali, ma delega anche questa importante funzione ad operatori di altri territori, non ha Banche autonome, né società assicuratrici. Collegandosi alla purtroppo ben nota attualità relativa al disastro verificatosi in Irpinia con la perdita di 38 vite umane, appaiono evidenti le gravi carenze tecniche dell’autostrada, con particolare riferimento all’assoluta inadeguatezza delle barriere. In questo caso il concessionario ha giocato al risparmio, contribuendo al sacrificio di tante vittime innocenti. E fa rabbia pensare che siano in costruzione ben 25 nuove autostrade al centro-nord ed una sola al Sud (il completamento che dura da decenni della SA-RC), mentre lo stesso concessionario realizza tanti utili da permettersi di andare a fare shopping in mezzo mondo (basta visitare il sito della soc. Autostrade per l’Italia (?) o Atlantia per rendersene conto). Lo stato dei fatti ha origine lontane, dall’epoca della cosiddetta unità italiana, quando gli interessi di Piemonte, Lombardia, Liguria ed anche della Toscana sono stati anteposti a tutti gli altri, creando così quella divaricazione che prima non esisteva. Investimenti pubblici tutti orientati in una sola direzione ed una politica economica pensata per favorire la nascita del cosiddetto triangolo industriale a scapito delle altre realtà, attingendo alle riserve del Sud ed alle rimesse degli emigranti, hanno posto le basi per la situazione attuale. Quando si è trattato poi di creare delle infrastrutture per l’intera nazione si è fatto in modo che le imprese impegnate fossero tutte del Nord, sia che si trattasse di ferrovie che di telecomunicazioni. E’ emblematico che la società scelta per dotare la nazione di un sistema telefonico sia stata la SIP (Società Idroelettrica Piemontese , poi Società italiana per l’esercizio telefonico, poi Telecom Italia) di Torino, così come per la TV sia stata scelta l ‘EIAR (poi RAI ) di Torino. E potremmo continuare all’infinito, con le tristemente note vicende di Pietrarsa, di Mongiana, di Bombrini e della Banca Nazionale Sarda (poi Banca d’Italia) e così via. Ecco, così è nato il dualismo che conosciamo, con una parte dell’Italia trattata da colonia e con un’altra che si è così avvantaggiata, sviluppandosi a livelli quasi europei. Ma il danno più grande è stato sicuramente prodotto nelle coscienze dei meridionali, che hanno in larghi strati della popolazione maturato la convinzione di essere inferiori, fannulloni e mediamente più disonesti della restante parte d’Italia. A ciò hanno contribuito sicuramente l’oggettivo dualismo venutosi a creare, ma anche la TV e la stampa. La RAI, pagata anche da noi, si è distinta per un’azione costante di delegittimazione e marginalizzazione di tutta la realtà meridionale, dando eco e visibilità solo agli accadimenti negativi che si verificassero al Sud, mai a quelli positivi. Basta guardare qualunque notiziario o programma televisivo anche di intrattenimento per accorgersi che l’Italia meridionale per la RAI semplicemente non esiste e può essere solo oggetto di biasimo per le vicende negative a cui si da ampio risalto. Pure la stampa contribuisce ampiamente a diffondere nelle coscienze e giustificare quella subalternità del Meridione, basti pensare alle ben note classifiche che Il Sole 24 ore ci propina regolarmente e che ci vedono sempre alle ultime posizioni in tutto. Per inciso, a qualcuno è bastato aggregare i dati in maniera differente, per ottenere risultati sorprendenti. Altra causa fondamentale dell’attuale situazione disastrosa è sicuramente la politica. Basta guardare infatti la composizione dei governi, con particolare riferimento ai primi ministri ed ai ministri dell’economia, per rendersi conto che solo il Nord è rappresentato, con qualcuno dei nostri nel ruolo di comprimario. Non dimentichiamo inoltre che esiste un partito regionale dichiaratamente antimeridionale che ha avuto ed ha un ruolo importantissimo nella politica nazionale e che ha tra l’altro prodotto un aumento a dismisura dei costi della politica e l’aggravio del debito pubblico. In conclusione si ha la piena evidenza di un Sud completamente dimenticato e costretto a livelli da terzo mondo. Per risalire la china occorrerà cominciare ad eleggere politici realmente radicati nei territori, giustamente fieri e ben determinati a rappresentare i nostri interessi ed inoltre a favorire la nascita di una nuova imprenditoria che possa, senza nessun timore reverenziale, cominciare a riequilibrare la bilancia commerciale interregionale, oggi fortemente squilibrata. Quest’ultimo aspetto, che appare molto difficile viste le oggettive maggiori difficoltà operative e la scarsità di capitali, è in realtà l’unica strada percorribile, ben sapendo che occorrerà uno straordinario impegno e grande spirito di sacrificio. Tutto deve essere messo in discussione ed occorre pensare in positivo. Quello che viene realizzato industrialmente al Nord può infatti essere migliorato, reso maggiormente rispondente alle richieste degli utilizzatori, proposto in veste più innovativa. Sarà indispensabile inoltre uno sforzo particolare nel campo dell’aggregazione delle imprese e nella cooperazione, senza il quale non si riuscirà a raggiungere quella massa critica necessaria per poter competere efficacemente.

www.laltrosud.it 

Permalink |  Trackback

Comments (12)   Add Comment
Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Lucia on 09/08/2013 18.25
E' triste ammetterlo ma dopo 150 anni il sud continua ad essere trattato da colonia di sfruttamento, senza nessuno in grado di opporsi a questo disastro. ma dov'è la reazione popolare? Dov'è la capacità di reazione dei politici nostrani e dei gruppi cosiddetti meridionalisti? Tutto tace, tutto continua in un silenzio rassegnato e immobile...

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Leonida70 on 10/08/2013 19.47
Esiste una parte del paese Italia che è stata scientemente assassinata, giorno dopo giorno, da una classe dirigente e politica che l’ha utilizzata per i propri fini ed il proprio potere,cancellandone futuro e ricchezze, tagliando le gambe ad ogni tentativo di ribellione e di risorgimento, unendosi con il peggio mafioso per costringerla alla sudditanza o alla fuga…questa parte del paese si chiama Sud. La tragedia che ha investito giorni fa un’intera comunità e causato la morte di 38 persone, ha responsabilità dirette…figlie di quelle scelte politiche passate…ed odierne. Il pullman perdeva pezzi, il guard-rail non ha retto l’urto…le indagini ci daranno i colpevoli di turno…quei topi partoriti dalla montagna di menzogne e di tradimenti che il Sud ha dovuto subire lungo tutta la sua storia…una storia fatta di privazioni, anzi di veri e propri furti della propria identità, del proprio territorio, del proprio patrimonio culturale, di quella speranza e di quel presente senza avvenire che ha costretto molti giovani a partire, a lasciarsi alle spalle quella vita che avrebbero desiderato fare. Il progresso del paese Italia non ha mai coinvolto pienamente il Sud, l’ha sempre solo o sfiorato o ulteriormente mortificato, con la creazione di enormi industrie che ne hanno distrutto territorio ed economia; con l’inquinamento del territorio ad opera di industrie del Nord…mai censite, mai trovate, mai fermate, come mai sono state create le condizioni economiche e di collegamento tali da farne quel volano di cui da decenni si parla senza che mai venga attuato nulla: non ci sono linee ferroviarie che possano chiamarsi tali, le autostrade sono fatiscenti, il trasporto merci è praticamente solo a 4 ruote…per raggiungere un qualsiasi posto devi affidarti a compagnie private, mai controllate, che gestiscono quelle linee di autobus…unico mezzo di trasporto. Le lacrime e i messaggi di cordoglio che arrivano da questa classe politica, che ha permesso la presenza di mafiosi o di collusi all’interno dei loro partiti, arrestati e condannati dopo aver massacrato le speranze di intere comunità, sono l’ennesimo schiaffo alla storia, all’orgoglio, alla dignità di un popolo che riesce a trovare, anche nella disperazione e nelle difficoltà, la forza di reagire. Lo stesso Napolitano che ora esprime la sua indignazione…da uomo del Sud mai si è opposto, mai ha lottato, mai ha denunciato l’abbandono, la mortificazione…il vero e proprio assassinio della sua terra d’origine. <br>Se la gente del Sud vuole realmente tornare a diventare padrona del proprio presente e del proprio futuro…deve abbandonare l’idea che ci sia uno Stato che salvaguardi i propri diritti…quei diritti ci sono stati rubati…e il sistema “piaceri” e “raccomandazioni” non li sostituisce…li annulla. Niente più elemosine, niente falsi “aiuti” di Stato…niente messaggi di cordoglio e lacrime da coccodrillo…il Sud ha bisogno di ritrovare, nella sua gente onesta, che ne è netta maggioranza, quella forza e quel vigore che ne ha contraddistinto storia e atti quotidiani…quella solidarietà popolare e quell’amore per la propria terra da riconquistare…perché da sempre le sirene dei “facili” traguardi e dalle mille promesse hanno un volto…quello degli assassini di questa terra.<br>

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Mimmo on 11/08/2013 12.27
E noi cosa facciamo per cambiare tutto questo? Nicola ha ragione ma fino a quando non ci organizziamo tutti per costringere i governi a fare ciò che serve al Mezzogiorno è tutto inutile. Bisogna passare all'azione!

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By IN MOVIMENTO on 11/08/2013 16.42
L'INDIPENDENZA E' LA SOLA SOLUZIONE. IL RESTO E' SOLO ILLUSIONE

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By FI Sud on 11/08/2013 18.43
Fratelli meridionali questi ci riempiono solo di tasse e ci porteranno presto alla miseria totale. Come è possibile usare lo stesso livello fiscale sia per nord che per il sud dove se sei fortunato hai un solo reddito per famiglia. Tassare poi la prima casa che è un bene essenziale per la sopravvivenza di una famiglia è un crimine odioso. L'IMU sulla prima casa è una sozzura che piace tanto a quei vampiri del PD ormai partito delle tasse che se fregano della disperazione della classe media. Prima di aprire alla sinistra pensateci mille volte..........quelli ci fottono perché sono espressione del potere economico mondiale e servi della Merkel. Aprite gli occhi!

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Susy on 13/08/2013 19.43
Proviamo a non votare e poi vediamo se continuano a fregarsene di noi. Diamoci da fare......

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Roberto on 14/08/2013 9.47
Siamo stati delusi da tutti i partiti, indistintamente. Guardiamo con simpatia ai 5 stelle, in attesa di esprimere un giudizio approfondito. Cero che la relativa giovane età dei rappresentanti ed il fatto che tra di loro molti siano meridionali, ce li fa vedere già in un'ottica diversa. Vedremo.....

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Eddy on 19/08/2013 15.13
Credo che la pazienza dei cittadini del Sud sia giunta al termine. ora può succedere di tutto.

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Robert Braubaker on 25/04/2015 17.16
il nostro 25 aprile sarà quello che ci libererà dal "sistema Italia" che ci ha resi schiavi e sfruttati.

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Michele on 27/04/2015 16.27
IL Sud non esiste, vedi l'alta velocità, le infrastrutture e quell' ignobile evento pieno di corruzione che è l'Expo di Milano. Ma cosa fanno quei perditempo dei cosiddetti gruppi meridionalisti? O leccano il sedere ai partiti nazionali come il PD che sono causa della nostra tragica condizione o pieni di arroganza e di stupida prosopopea, addirittura pensano di essere gli unici depositari della libertà del Mezzogiorno. Patetiche figure che non fanno altro che consolidare sfiducia e rassegnazione nella gente. Il loro unico scopo è esaltare se stessi, ma gli omuncoli rimangono sempre omuncoli fino alla morte.

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Michele on 27/04/2015 19.34
Che ridicolo! Il Vanna Marchi del sud torna a colpire. Ora pur di presentarsi alle elezioni campane sprofonda in una lista di estrema sinistra mandando al macello il suo compare. Traditori della nostra terra e buffoni.

Re: L'ITALIA CHE NON C'E'    By Catello on 28/04/2015 16.33
Non ti arrabbiare Michele, i meridionali sono così, pensano solo a se stessi e al proprio condominio.....


Your name:
Title:
Comment:
Add Comment   Cancel 
   
  
 Blog_Archive    
Archive
<October 2024>
SunMonTueWedThuFriSat
293012345
6789101112
13141516171819
20212223242526
272829303112
3456789
Monthly
September, 2021
December, 2020
November, 2020
September, 2020
April, 2020
March, 2020
February, 2020
January, 2020
May, 2019
March, 2019
January, 2019
November, 2018
October, 2018
June, 2018
May, 2018
April, 2018
February, 2018
November, 2017
October, 2017
August, 2017
May, 2017
March, 2017
February, 2017
December, 2016
September, 2016
July, 2016
January, 2016
December, 2015
November, 2015
October, 2015
September, 2015
August, 2015
June, 2015
May, 2015
April, 2015
March, 2015
February, 2015
January, 2015
December, 2014
November, 2014
October, 2014
September, 2014
August, 2014
July, 2014
June, 2014
May, 2014
April, 2014
March, 2014
February, 2014
January, 2014
December, 2013
November, 2013
October, 2013
September, 2013
July, 2013
June, 2013
May, 2013
April, 2013
March, 2013
February, 2013
January, 2013
December, 2012
November, 2012
October, 2012
September, 2012
August, 2012
July, 2012
June, 2012
May, 2012
April, 2012
March, 2012
February, 2012
January, 2012
December, 2011
November, 2011
October, 2011
September, 2011
August, 2011
July, 2011
June, 2011
May, 2011
April, 2011
March, 2011
February, 2011
January, 2011
December, 2010
November, 2010
October, 2010
September, 2010
July, 2010
June, 2010
May, 2010
April, 2010
March, 2010
February, 2010
December, 2009
October, 2009
September, 2009
August, 2009
July, 2009
June, 2009
May, 2009
April, 2009
March, 2009
February, 2009
January, 2009
December, 2008
October, 2008
   
 Print   
      

 

Ti riconosci solo nel Sud del sottosviluppo, della criminalità organizzata, del degrado socio-ambientale e degli atteggiamenti incivili?

NOI NO!
 
Noi c'identifichiamo nel Sud della gente onesta, operosa, intelligente, che è la maggioranza della popolazione meridionale.
 
Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
 Print   
      

Morti per la LEGALITA'. Morti per la LIBERTA'. Morti per UN ALTRO SUD.

 

 

   
 Print   
Home :: Il Manifesto e le Nostre Idee :: Origini della Secessione Italiana :: Manifesto EFA per le elezioni europee 2019 :: L'identità meridionale :: I nostri impegni per il Sud :: La bustina suddista :: Comunicati stampa :: Video :: l'Altro Sud e l'Ambiente :: Hanno detto di Napoli :: Eventi ed Appuntamenti :: Forum :: Archivio Documenti :: Organizzazione e Contatti :: Tesseramento e Statuto :: Sostienici :: Elezioni Regionali 2010 - Comunali 2011 :: Elezioni Amministrative 2009
Copyright (c) 2007    ::   Terms Of Use